Il Coordinamento Nazionale Associazioni delle persone con sindrome di Down, si è voluto dare uno strumento utile per affrontare il tema dell’integrazione scolastica: il Vademecum è opera del “Gruppo Scuola” espresso da tale Coordinamento.
Il vademecum, che contiene i riferimenti di norme relative all’integrazione scolastica, vuole porsi come strumento di facile consultazione, per orientare meglio tra le continue modifiche della normativa scolastica. Questo vuole essere un primo passo per una collaborazione tra Famiglia, Scuola e Operatori Socio-sanitari. Naturalmente i familiari non devono considerare le Istituzioni scolastiche come un “avversario” contro cui combattere per la rivendicazione del diritto allo studio del proprio figlio. Ma possono proporsi come parte attiva ed aiutare le scuole che non hanno ancora padronanza di tutti gli strumenti necessari per la realizzazione di una vera integrazione scolastica, fornendo tutte le informazioni ed i suggerimenti (contatti con Enti, Associazioni ed altro) utili a far proseguire il cammino scolastico dei propri figli nel modo più proficuo.
La logica ispiratrice di questo Vademecum è di mettere a disposizione delle famiglie, dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e degli altri operatori che prestano il loro servizio anche nella scuola su tutto il territorio nazionale, un insieme d’informazioni omogenee e comuni da utilizzare agevolmente per sostenere in modo concreto i diritti dei propri figli/alunni.
Questo strumento è anche un’utile fonte per coloro che intendono lavorare insieme ed essere parte attiva per il rispetto dei principi d’uguaglianza e d’integrazione nel mondo della scuola.
Con la parola “diritti” s’intende non solo le disposizioni previste dalla legge, ma anche quegli aspetti relativi all’accoglienza, al rispetto, all’attenzione, alla partecipazione che devono essere adeguati alle singole situazioni e che le norme stesse forse sottintendono ma non garantiscono operativamente. Ancora troppo spesso si incappa in situazioni nelle quali la legge è applicata in modo formale e non sostanziale, resa appunto inefficace dalla mancanza d’accoglienza, rispetto, partecipazione o collaborazione da parte di tutti coloro che sono coinvolti nel processo di integrazione scolastica.
Per il raggiungimento di un buon grado di scolarizzazione e integrazione non è sufficiente, infatti, iscrivere il proprio figlio dal nido alle superiori (come previsto dalla L. n° 104/92) né è sufficiente avere il maggior numero possibile di ore di sostegno. Un buon progetto di vita passa attraverso l’impegno di tutti i soggetti coinvolti ed è necessario svolgere l’attività di educatori con professionalità e competenza.
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