Tirocini e stage in azienda favoriscono la reciproca conoscenza tra aspiranti lavoratori e aziende e stimolano una revisione critica delle forme organizzative aziendali al fine di consentire la proficua integrazione di persone con abilità diverse. L’introduzione in azienda di una persona che presenta bisogni non standardizzabili richiede l’attivazione di risposte non consuete sia in termini logistici che organizzativi e dovrebbe spingere l’azienda verso una riduzione delle proprie rigidità. Tirocini e stage consentono all’aspirante lavoratore un’esperienza formativa con una conseguente acquisizione di competenze tecnico-professionali specifiche.
L’inserimento lavorativo di persone con
disabilità è agevolato da iniziative di supporto ed accompagnamento verso il
lavoro attraverso attività di formazione professionale, tirocini di lavoro in
azienda, esperienze di lavoro guidato.
Attraverso il percorso formativo si possono individuare meglio gli interessi e
le aspettative della persona e, soprattutto, possono meglio emergere capacità e
abilità attraverso esperienze di formazione in situazione di lavoro che
permettono una personalizzazione degli interventi e a tutt’oggi risultano le
più efficaci esperienze di accompagnamento verso il lavoro.
In questo contesto la legge 196 del 1997 e la normativa di attuazione ha mirato
a rilanciare e consolidare gli stage.
Tale normativa definisce:
Obiettivi
Realizzare momenti di alternanza tra
studio e lavoro, agevolare le scelte professionali attraverso una conoscenza
diretta del mondo del lavoro Soggetti promotori
I rapporti che i datori di lavoro privati e pubblici intrattengono con i
soggetti ospitati non costituiscono rapporti di lavoro.
I datori di lavoro possono ospitare tirocinanti in relazione all’attività
dell’azienda, nei seguenti limiti:
a) aziende con non più di cinque dipendenti a tempo indeterminato, un
tirocinante;
b) con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e
diciannove, non più di due tirocinanti contemporaneamente;
c) con più di venti dipendenti a tempo indeterminato, tirocinanti in misura
non superiore al dieci per cento dei suddetti dipendenti contemporaneamente.
Enti promotori
I tirocini formativi e di orientamento
sono promossi, anche su proposta degli enti bilaterali e delle associazioni
sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, da parte dei seguenti
soggetti, anche tra loro associati:
– agenzie per l’impiego istituite ai sensi degli articoli 24 e 29 della
legge 28 febbraio 1987, n. 56, sezioni circoscrizionali per l’impiego di cui
all’articolo 1 della medesima legge, ovvero strutture, aventi analoghi compiti
e funzioni, individuate dalle leggi regionali;
– università e istituti di istruzione universitaria statali e non statali
abilitati al rilascio di titoli accademici;
– provveditorati agli studi;
– istituzioni scolastiche statali e non statali che rilascino titoli di
studio con valore legale, anche nell’ambito dei piani di studio previsti dal
vigente ordinamento;
– centri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale
e/o orientamento nonché centri operanti in regime di convenzione con la regione
o la provincia competente, ovvero accreditati ai sensi dell’articolo 17 della
legge 24 giugno 1997, n. 196;
– comunità terapeutiche, enti ausiliari e cooperative sociali purché
iscritti negli specifici albi regionali, ove esistenti;
– servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici
delegati dalla regione.
– istituzioni formative private, non aventi scopo di lucro, sulla base di
una specifica autorizzazione, fatta salva la possibilità di revoca, della
regione.
Garanzie assicurative
I soggetti promotori sono tenuti ad
assicurare i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l’Istituto
nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), nonché
presso idonea compagnia assicuratrice per la responsabilità civile verso terzi.
Le coperture assicurative devono riguardare anche le attività eventualmente
svolte dal tirocinante al di fuori dell’azienda e rientranti nel progetto
formativo e di orientamento. Le regioni possono assumere a proprio carico gli
oneri connessi a dette coperture assicurative.
Nel caso in cui i soggetti promotori delle iniziative siano le strutture
pubbliche competenti in materia di collocamento e di politica attiva del
lavoro, il datore di lavoro che ospita il tirocinante può assumere a proprio
carico l’onere economico connesso alla copertura assicurativa INAIL.
Tutorato e modalità esecutive
I soggetti promotori garantiscono la
presenza di un tutore come responsabile didattico organizzativo delle attività;
i soggetti che ospitano i tirocinanti indicano il responsabile aziendale
dell’inserimento dei tirocinanti cui fare riferimento.
I tirocini sono svolti sulla base di apposite convenzioni stipulate tra i
soggetti promotori e i datori di lavoro pubblici e privati. Alla convenzione,
che può riguardare più tirocini, deve essere allegato un progetto formativo e
di orientamento per ciascun tirocinio, contenente:
a) obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio assicurando, per gli
studenti, il raccordo con i percorsi formativi svolti presso le strutture di
provenienza;
b) i nominativi del tutore incaricato dal soggetto promotore e del
responsabile aziendale;
c) gli estremi identificativi delle assicurazioni;
d) la durata ed il periodo di svolgimento del tirocinio;
e) il settore aziendale di inserimento.
L’esperienza può svolgersi in più settori operativi della medesima
organizzazione lavorativa.
Qualora le esperienze si realizzino presso una pluralità di aziende, le
convenzioni possono essere stipulate tra il titolare della struttura che
promuove i tirocini e l’associazione di rappresentanza dei datori di lavoro
interessati. E’ ammessa la stipula di “convenzioni quadro” a livello
territoriale fra i soggetti istituzionali competenti a promuovere i tirocini e
le associazioni dei datori di lavoro interessate.
I modelli di convenzione e di progetto formativo e di orientamento cui fare
riferimento sono allegati al decreto.
Convenzioni
I soggetti promotori sono tenuti a
trasmettere copia della convenzione e di ciascun progetto formativo e di
orientamento alla regione, alla struttura territoriale del Ministero del lavoro
e della previdenza sociale competente per territorio in materia di ispezione
nonché alle rappresentanze sindacali aziendali ovvero in mancanza, agli
organismi locali delle confederazioni sindacali maggiormente rappresentative
sul piano nazionale.
Crediti formativi
Le attività svolte nel corso dei tirocini di formazione e orientamento,
possono godere di valore di credito formativo e, ove debitamente certificato
dalle strutture promotrici, possono essere riportate nel curriculum dello
studente o del lavoratore ai fini dell’erogazione da parte delle strutture
pubbliche dei servizi per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
Durata
I tirocini formativi e di orientamento
hanno durata massima:
a) non superiore a quattro mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari
siano studenti che frequentano la scuola secondaria;
b) non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano
lavoratori inoccupati o disoccupati ivi compresi quelli iscritti alle liste di
mobilità;
c) non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano
allievi degli istituti professionali di Stato, di corsi di formazione
professionale, studenti frequentanti attività formative post diploma o post
laurea, anche nei diciotto mesi successivi al completamento della
formazione;
d) non superiore a dodici mesi per gli studenti universitari, compresi
coloro che frequentano corsi di diploma universitario, dottorati di ricerca e
scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione nonché di scuole o corsi
di perfezionamento e specializzazione post secondari anche non universitari,
anche nei diciotto mesi successivi al termine degli studi;
e) non superiore a dodici mesi nel caso di persone svantaggiate ai sensi
del comma 1 dell?articolo 4 della legge 8 novembre 1991, n. 381, con l’esclusione
dei soggetti individuati al successivo punto f);
f) non superiore a ventiquattro mesi nel caso di soggetti portatori di
handicap.
Nel computo dei limiti sopra indicati non si tiene conto degli eventuali
periodi dedicati allo svolgimento del servizio militare o di quello civile,
nonché dei periodi di astensione obbligatoria per maternità.
Le eventuali proroghe del tirocinio sono ammesse entro i limiti massimi di
durata indicati nel presente articolo.
Estensibilità ai cittadini stranieri
Le presenti disposizioni sono estese ai cittadini comunitari che effettuino esperienze professionali in Italia, anche nell’ambito di programmi comunitari, in quanto compatibili con la regolamentazione degli stessi, nonché ai cittadini extracomunitari secondo principi di reciprocità e criteri e modalità da definire mediante decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’interno, il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica.
Procedure di rimborso
Con decreto del Ministro del
lavoro e della previdenza sociale sono stabilite:
a) le modalità e i criteri di
ammissione delle imprese al rimborso totale o parziale degli oneri finanziari
connessi all’attuazione dei progetti di tirocinio previsti dall’articolo 18
della legge 24 giugno 1997, n. 196, a favore dei giovani del mezzogiorno presso
imprese di regioni del centro e del nord, ivi compresi, nel caso in cui i
progetti lo prevedano, quelli relativi alle spese sostenute per il vitto e
l’alloggio del giovane. Alle finalità del presente comma si provvede nei limiti
delle risorse finanziarie preordinate allo scopo, nell’ambito del Fondo di cui
all’articolo 1 del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con
modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236;
b) le modalità e i criteri per
il rimborso, ai sensi dell’articolo 26, comma 6, della legge n. 196 del 1997,
degli oneri sostenuti, a titolo di assicurazione contro gli infortuni sul
lavoro, dai soggetti ospitanti nel caso in cui i soggetti promotori dei
tirocini siano le strutture individuate all’articolo 2, comma 1, punto a), del
presente decreto;
c) le modalità e le condizioni
per la computabilità, ai fini della legge 2 aprile 1968, n. 482, e successive
modificazioni, dei soggetti portatori di handicap impiegati nei tirocini,
purché questi ultimi siano finalizzati all’occupazione e siano oggetto di
convenzione ai sensi degli articoli 5 e 17 della legge 28 febbraio 1987, n.
56.
I rimborsi di cui ai punti a)
e b) sono previsti prioritariamente per i progetti di tirocinio di orientamento
e di formazione definiti all’interno di programmi quadro predisposti dalle
regioni, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a
livello nazionale.
Resta ferma la possibilità,
per le istituzioni scolastiche, di realizzare esperienze di stage e di
tirocinio incluse nei piani di studio previste dal vigente regolamento.